Esistono emozioni positive o negative,
sentimenti buoni o cattivi?

Cercare risposta a queste domande è abbastanza complesso; non per nulla, e per lungo tempo, la scienza ha evitato di analizzarne la natura e l’origine, così come la psicologia è stata, ed è tuttora, in disaccordo sulla loro catalogazione e pare non faccia una vera e propria distinzione fra emozione e sentimento usando uno o l'altro termine come fossero sinonimi.

Questo perché, seppur abbiano origini etimologiche diverse - quindi già indicherebbero diversi stati interiori - emozioni e sentimenti hanno confini sottili e si intrecciano tra loro:

Quella che viene chiamata emozione pare comunque appartenere e coinvolgere tutti e tre gli stati psicofisici, per questo, credo, tendiamo a chiamare "emozione" ogni stato interiore che procura un certo qual turbamento, sia "positivo" sia “negativo".
E qui ci starebbe tutta una bella spiegazione sulle componenti e reazioni biochimiche che si sprigionano nel nostro corpo e che ci permettono di percepire il cambiamento interiore in atto, ma non è questo il luogo né la mia intenzione.
Mi interessa invece considerare da una prospettiva Essenziale la domanda che ti ho posto all'inizio.

Esistono emozioni positive o negative, sentimenti buoni o cattivi?

Per l'Essenza non esiste il concetto "positivo e negativo" o "buono e cattivo". Tutto è. Senza interpretazione.
Quindi le EMOZIONI sono emozioni e i SENTIMENTI sono sentimenti:
NON POSITIVI O NEGATIVI, MA DIVERSI STATI DEL VIVERE!

L’emozione

è una manifestazione momentanea: una risposta immediata a un evento esterno a noi; è incontrollabile ma, come arriva, presto va anche se a volte lascia strascichi di stati d’animo, che sono insiemi di emozioni rimaste incastrate nel sistema e in cui - purtroppo - spesso indugiamo.

Il sentimento

è una manifestazione autentica e duratura del Sé profondo (l’Essenza - Anima).
Non risponde a fattori esterni a noi ma si genera dall’Essenza stessa. Qualcuno lo definisce la materia stessa del nostro essere. Può capitare che si amplifichi in una particolare circostanza - in presenza dell’amata/a, della natura, della vita in genere - ma è il nostro stato naturale non deviato da aspettative e convinzioni.

Detto questo non voglio sminuire l’emozione di fronte al sentimento, anzi: l’emozione è una risposta naturale e intelligente del nostro sistema, uno “stato energetico” immediato che il nostro corpo manifesta per assicurarci la sopravvivenza e/o per invitarci a un cambiamento.
Coraggio, creatività, espansione, potere personale, gioia, volontà: sono tutte manifestazioni autentiche e naturali dell’Essenza e si manifestano attraverso sentimenti di apertura e benessere concreto.
L’emozione, quindi, è una porta d’accesso ad altre dimensioni, più autentiche e appaganti: i sentimenti!

Nel prossimo articolo entriamo nel vivo delle qualità Essenziali e ci inoltreremo nelle molteplici sfaccettature della GIOIA

 

 

 

 

 

 

 

Sì, fluire

La chiamata

Mercoledì scorso verso sera ricevo un messaggio, una sorta di SOS rimbalzato da un telefono di un’amica a quello di un’altra fino ad arrivare a me: qualcuno ha organizzato un week end di benessere sul lago di Como per l’intero fine settimana e il messaggio è la richiesta di un operatore di respiro e di danza terapia che possa sostituire all’ultimo momento chi ha avuto un intoppo.
Non so nulla di danza, ma di respiro sì, e il week end è libero così rispondo all’appello.

Parlo con Cinzia, operatrice di massaggio, che mi mette in contatto con Patricia, l’organizzatrice. Scambio qualche telefonata con lei, le faccio la proposta di sostituire la danza con la pittura e in poche ore il gioco è fatto: sabato mattina si comincia.

L'arrivo

Giovedì e venerdì non trovo un momento per pensare a cosa proporre al gruppo: solo l’idea di lavorare sul proprio “potere personale” che, guarda caso, è anche uno dei temi della riunione che ho in programma il venerdì sera. Carico la macchina di colori, pennelli, fogli ecc., faccio la valigia, do un’occhiata al computer per assicurarmi di avere abbastanza musiche e sabato mattina parto all’alba per raggiungere Villa Savoia sul lago di Como.

Non conosco nessuno: non i partecipanti, non Cinzia e nemmeno Patricia che mi accoglie come una vecchia amica (da ora in poi lo è diventata!) prima di introdurmi al gruppo che sta facendo colazione.
Sento curiosità mista a una lieve tensione provenire dai partecipanti. Mi chiedono: cosa faremo? Bella domanda!

Non so ancora cosa proporrò. Ho solo un’idea formulata mentre ero alla guida e che si dirigeva verso l’esplorazione della rabbia - che, consapevolmente o no, è latente in tutti noi - per sfociare nella forza personale: il rosso, il coraggio del leone, l’audacia e l’energia vitale. Mentalmente avevo anche fatto una scaletta delle musiche che avrei scelto per agevolare questa qualità essenziale ma, di fronte a loro, qualcosa mi dice di no: non c’è lo spazio energetico adatto.

Oh, mamma, e ora? Non c’è tempo per pensare a una nuova soluzione.

Fluire: questa la risposta!

Manca poco all’inizio, ma non lascio spazio a quella voce interiore che mi porterebbe velocemente alla tensione.

“Tranqui” le dico. “Lasciati guidare dal tuo intuito” mi dico

Saluto i partecipanti e con Patricia salgo in soffitta per preparare la sala di pittura. La sua eccitazione è palpabile, invitante, mentre dentro di me si crea il vuoto, il silenzio.

Scendo e mi accomodo su uno dei divani bianchi di una sala affacciata sul lago, inondata di sole. Respiro profondamente mentre i partecipanti preparano il giaciglio per la seduta di respiro.

Annuso l’aria, entro in contatto con l’energia del gruppo.
Chiudo gli occhi e vedo un arcobaleno stagliarsi sullo sfondo nero delle palpebre: tutti i colori, tutte le qualità dell’Essenza. Non una particolare, ma tutte insieme! Ok, questo è il tema: FLUIRE. Fluire con la grandiosità che c’è già in ognuno di noi. Nulla da infondere se non il rafforzare in ognuno la propria luminosità.

Sono calma, attenta e presente. Metto musiche dolci. Invito i partecipanti a esplorare intimamente ciò che più apprezzano in loro e, finita l’introspezione, a dichiararlo al gruppo: qualcuno dice “la capacità di amare”, qualcun altro “la curiosità” o “la forza”, qualcun altro ancora “la determinazione” o “il coraggio”.
Gioia e pace nel mio cuore!
Siamo pronti per partire su una nuova navicella spaziale che ci porterà nel profondo dei nostri sentimenti accompagnati dal respiro circolare consapevole. Mi sento in comunione con tutto e tutti, mentre danzo con l’energia che c’è, forte e chiara. Parole escono dalla mia bocca e le dimentico subito dopo, quasi non formulassi io quei pensieri ma arrivassero da qualche altra parte, mentre mi sento come un flauto che vibra musica al passaggio di un soffio ispiratore.

La Qualità

La mia qualità di questo momento?

Fiducia: il bianco immacolato, senza traccia.

Uno spazio solido e denso che sostiene me e il gruppo che a me si affida. Più mi lascio invadere da questa dimensione e più sento crescere in me gioia, pace e forza che sfociano nell’amore per me e per questi nuovi compagni di avventura.
Sento resistenze e tensioni in alcuni, fiducia e curiosità in altri, commozione o veli di tristezza in altri ancora. Sento tutto e partecipo al loro cammino che, col passare delle ore e dei giorni, respirando e dipingendo, sboccia infine nel dichiarare ai compagni e al mondo: io sono! Io sono curiosità. Io sono coraggio e determinazione. Io sono silenzio e pace.

Io sono… punto.

Sì. Ci sono giorni in cui tutto si allinea alla perfezione ed io non posso fare altro che lasciarmi andare. Senza idee prestabilite. Senza intenzione se non fluire con ciò che c’è. Dire Sì!

E, quando il Sì è autentico, la magia e la grandezza del vivere si manifesta.

Grazie a Cinzia e a Patricia, ai partecipanti e ai super cuochi per questo inaspettato week end di benessere collettivo.

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Fili di Vetro - il Nero, la Pace

In anteprima ti leggo alcune pagine del mio romanzo di esordio

Queste sono solo pillole di Fili di Vetro.

Lo so, non sono una professionista, leggo come parlo: non ridere di me!

LA SFIDA

La lettera per Ugo - prima parte

Vivere pienamente è una SFIDA.
Amarci, essere felici e in sintonia con noi stessi, partecipare alla creazione di un mondo migliore, creare qualcosa che nessuno ha creato prima, ricercare il bello anche dove il bello non c'è, dare una mano a chi ti ha offeso, giocare in borsa i tuoi ultimi 100 euro, fare l'attraversata Atlantica in solitario su un mini.........
Aggiungi tu ciò che significa per te vivere pienamente pienamente

IL RISCHIO

La lettera per Ugo - seconda parte

Il rischio è VIVERE ALLA GRANDE!
Rischiare di andare contro corrente, di essere perfino ridicoli. Rischiare di perdere tutto o di avere successo. Il rischio è parte del gioco.
E tu: vuoi giocare?

IL BISOGNO

Chiara e Kai, una notte davanti al camino

Bisogno di essere visti, considerati, amati. Bisogno di partecipare, di percepire il proprio valore, di condividere la nostra grandezza.
I bisogni primari sono alla radice della nostra vita e condizionano i nostri pensieri e comportamenti.
E tu? Di cosa hai bisogno veramente?

Vuoi leggere in anteprima i primi capitoli di FILI DI VETRO - IL NERO, LA PACE?

Giovanni Perretti intervista Indira

nella trasmissione: PROF BENESSERE - 25 MAGGIO 2016

In questa intervista parlo di ciò che trovi sul sito: il COUNSELING, l'ART COUNSELING, i laboratori creativi che ho chiamato KOCREA, il RITIRO INTENSIVO KOAN.Sé che offro insieme all'amico e collega Abheeru R. Berruti e il mio romanzo di esordio FILI DI VETRO - IL NERO, LA PACE. In pratica, con questo video, scopri tutto ciò che faccio e che offro a chi sceglie di affidarsi a me lungo il percorso di riconoscimento della propria Essenza.

Il video non mostra le immagini della diretta radiofonica ma, avendo ricevuto dal sig. Perretti la registrazione audio, l'ho montato con varie slide per rendere più completo il discorso.

Cliccando sull'immagine qua sotto vedi e ascolti l'intervista. Buona visione!

A proposito di Fili di Vetro mi piace dirti che è più di un romanzo, è un viaggio interiore alla ricerca della Pace Essenziale che puoi fare insieme a me, in compagnia dei suoi personaggi.

Vuoi un assaggio?

Clicca qua sotto e scarichi le prime 40 pagine gratis!

Devo o Voglio ?

Ho deciso di compiere un’azione ma la percepisco difficile, ambiziosa, piena di ostacoli… insomma: impegnativa. Credo di non potercela fare eppure so che va fatta.
Mi sveglio la mattina e il primo pensiero è rivolto proprio a quella cosa con un senso di pesantezza allo stomaco e di confusione mentale.
DEVO, DEVO, DEVO... DEVO FARE QUELLA COSA!
Lo sforzo comincia a farsi strada insieme al quel “devo” e così bevo il primo caffè della giornata.
Che fare?
Se mi lascio trascinare in questa spirale mi verrà anche il mal di testa.
Trovo mille scusanti, lavori più urgenti; creo perfino nuove difficoltà a quelle che già esistono.
Risultato: anche oggi non la farò e domani si vedrà.
Il giorno dopo mi sveglio con quel primo pensiero: DEVO fare quella cosa, e la storia non finisce mai.

Ti sei mai trovato in questa situazione?
Io, sinceramente, mille e mille volte. GRRRRR
Mi odio quando mi rendo conto di essere in quella situazione.
La risposta frequente, comune a chi si trova in questa situazione, è fingere di non sentire il disagio, ma la finzione non porta a nulla, anzi: quella “simpatica” vocina (VOCIONA) interiore comincia a martellare regalandomi una sensazione di frustrazione e di fallimento.
Per uscire da questo fastidio, che attanaglia lo stomaco e intorpidisce la mente, posso allora impormi di fare quella maledetta cosa, costi quel che costi!
Così facendo entro nello SFORZO che spesso porta risultati opposti a quelli desiderati.
Sì: posso mettere una spunta alla lista delle cose da fare, ma la sensazione interiore che provo non è proprio così soddisfacente.
Ho messo a posto la coscienza ma non sono del tutto felice.

Che fare?
Non perdere di vista l’obiettivo!

Sì, lo so, i maestri dicono che non ci sono mete, che il viaggio è la meta, e questo è vero, infatti l’obiettivo non è altro che una tappa del viaggio.
TENERE BEN PRESENTE L'OBIETTIVO: QUESTA É LA RISPOSTA!
- Ricordare l’intenzione che avevo quando si è creato per la prima volta il desiderio di compiere quell’azione.
- Fermarmi un attimo: ritornare in quella sensazione di piacevolezza provata quando è sorta la prima idea, e lasciare emergere il piacere e la gioia che ho immaginato.

Che serve?
Cambiare l’intenzione da DEVO a VOGLIO, perché quella cosa, non solo va fatta, ma AMO farla.

Il DEVO nasce dallo sforzo dell’ego di portare a termine ciò che si era prefissato e segue i dettami del Superego che stabilisce regole di comportamento e giudica costantemente - sia il buono sia il cattivo risultato - infondendo quel conosciuto senso di inadeguatezza o di trionfo - che comunque non contempla gioia autentica e pace interiore.
Il VOGLIO sorge invece dalla nostra Essenza, dal reale desiderio di partecipare alla vita in modo autentico e consapevole.
Il Volere Essenziale è diametralmente opposto al dovere egoico.
- La Volontà Essenziale è assenza di sforzo, scaturisce dalla fiducia in se stessi e nella vita, attinge al proprio istinto e al naturale e personale sostegno interiore.
- Dona solidità, stabilità, purezza di intenti e solidità interiore.
- E’ il naturale impegno a fare ciò che è necessario, donando la capacità (se necessario) di stare nell’insoddisfazione invece di ignorarla come spesso facciamo.
Quando agiamo dallo spazio di Volontà Essenziale ci sentiamo liberi, radicati, presenti a ciò che accade senza il bisogno di giudicare il nostro operato.
Ecco allora che un’altra qualità Essenziale si può aprire e manifestare: La FORZA il cui impulso è l’autentico Potere Personale.
Non solo VOGLIO ma POSSO fare quella cosa perché ho le capacità per compierla e il farla mi dona GIOIA e PACE interiore.

La vita è un po’ come una scala: ogni gradino è un passo del cammino.

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Tu su che gradino sei oggi?

Con emozione annuncio la prossima pubblicazione del mio romanzo d'esordio: Fili di Vetro

Scrivere corona il mio lavoro di counselor integrale e di operatore olistico, lavoro che mi vede impegnata nell’esplorazione costante di chi sono intimamente, permettendomi di realizzarmi e di mettermi al servizio della ricerca di sé di molte persone che a me si affidano nelle sedute individuali, nei laboratori creativi e nei seminari di crescita personale che organizzo.

Fili di Vetro - il Nero, la Pace fa parte di un progetto che prevede cinque romanzi: un invito ad esplorare le diverse qualità essenziali di cui ogni individuo è dotato.

Rifacendomi al Metodo del Diamante (di A.H.Almaas e M.Faisal), che è la base su cui sviluppo il mio lavoro, esplorerò:

Nell’esplorazione della propria essenza, come è insegnato nel Metodo del Diamante, la sequenza delle qualità non è questa ma, ribelle come la mia personalità è sempre stata, ho voluto cominciare da il Nero-la Pace; forse perché più facile per me da contattare nella sua pienezza.
Ciononostante, quando una qualità essenziale si manifesta, anche le altre affiorano e partecipano all’esperienza. Lo stato di Pace essenziale porta in sé Gioia infinita e, contemporaneamente, manifesta la Forza e la Volontà di essere infondendo la dolce e profonda dimensione dell’Amore, capace di quella compassione verso se stessi -e i propri errori- e verso gli altri che, come tutti, stanno cercando la propria strada.

Partecipa all’espansione del mio progetto, parla del mio libro ai tuoi amici e sui social network in cui sei iscritto/a.

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Regala una copia ai tuoi amici!

In cantiere c’è già un altro romanzo che pubblicherò a breve e che esplora il Verde - l’Amore Compassionevole.

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Indira Marcella Valdameri

Iscritta nei registri di categoria professionale SIAF:

Operatore Olistico Trainer cod. LO371T-OP
Counselor Olistico Professional cod. LO184P-CO

Professionista disciplinata ai sensi della legge n. 4/2013

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